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Sit-in dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate davanti al cimitero militare francese di Venafro

Sit-in dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate davanti al cimitero militare francese di Venafro

Venafro – In occasione della commemorazione dei caduti francesi nella Seconda Guerra Mondiale, una delegazione dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate (ANVM) ha organizzato ieri un presidio pacifico davanti al cimitero militare francese di Venafro, in provincia di Isernia.

Il sit-in, avvenuto in concomitanza con la cerimonia ufficiale, ha voluto richiamare l’attenzione pubblica e delle istituzioni italiane su una parte drammatica della storia italiana durante la guerra: le violenze e gli stupri di guerra subiti dalle popolazioni civili per mano di soldati alleati, in particolare da parte dei coloniali francesi.

Protesta e richieste dell’ANVM

Il presidio è stato guidato da Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM e scrittore, che ha sottolineato come la presenza dell’associazione sia stata “pacifica e silenziosa”, con un messaggio affidato esclusivamente ai cartelli esposti dai partecipanti. Questi manifesti riportavano messaggi per chiedere che il dramma delle “marocchinate” trovi un riconoscimento pubblico e istituzionale adeguato, soprattutto in questo 80° anniversario dei crimini commessi ai danni delle popolazioni italiane nel 1944. Le violenze, comunemente chiamate “marocchinate”, avvennero principalmente durante la Campagna d’Italia e coinvolsero decine di migliaia di civili, in particolare nelle regioni del Lazio e della Campania.

Il sostegno delle istituzioni locali

Al termine della cerimonia ufficiale, il sindaco di Venafro, Alfredo Ricci, accompagnato dall’onorevole Elisabetta Lancellotta, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere, ha incontrato la delegazione dell’ANVM per esprimere sostegno all’iniziativa. La presenza di Lancellotta ha assunto un valore simbolico, dato che la commissione di cui fa parte è impegnata a contrastare ogni forma di violenza di genere, un tema purtroppo centrale anche nella tragedia delle marocchinate.

La memoria delle vittime delle marocchinate

“Per noi è importante che le vittime delle marocchinate trovino finalmente una commemorazione ufficiale, oltre che il riconoscimento pubblico e storico per le sofferenze subite”, ha dichiarato Ciotti. “Il nostro impegno è rivolto a preservare la memoria di quegli eventi affinché le generazioni attuali e future conoscano e comprendano l’impatto devastante della guerra anche sui civili. Da anni, giornalisti, storici e membri dell’ANVM raccolgono testimonianze e documenti su queste vicende spesso ignorate nei resoconti storici ufficiali.”

L’ANVM continuerà a portare avanti le sue iniziative per far sì che le istituzioni italiane riconoscano ufficialmente i crimini di guerra perpetrati durante la Campagna d’Italia, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria delle vittime e ottenere un’adeguata considerazione anche nei programmi commemorativi nazionali.

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