Ostia – La pineta di Castel Fusano non è un set cinematografico, e girare lì delle scene – specie se d’azione – può mettere in serio pericolo il polmone verde del litorale romano.
A sostenerlo, all’indomani della fine delle riprese di alcune scene di “Suburra Eterna” nella riserva naturale del litorale romano, è l’attivista per l’ambiente Andrea Gasparini, membro del gruppo di volontari Tutors della Riserva.
La troupe di Netflix ha girato, fra lunedì 20 e martedì 1 febbraio, alcuni ciak d’azione della nuova serie – sequel dell’acclamata “Suburra”, a sua volta prequel dell’omonimo film di Stefano Sollima – in via dei Transatlantici. “Anche se sono sicuro che abbiano tutti permessi – spiega a ilfaroonline.it Gasparini, che in Municipio X è stato anche assessore all’Ambiente -, mi chiedo se fosse proprio necessario. Oggi abbiamo trovato chiazze di olio, pezzi di automobili e residui di combustione: non so se siano stati loro, ma comunque non è un bel segnale”.
Un anno fa, ricorda l’attivista, un fuoco di scena si trasformò in un incendio incontrollato durante le riprese di una fiction Rai sull’isola di Stromboli: “Non si sa mai come vada a finire, ed è sempre bene evitare di girare scene che rischiano di compromettere l’ambiente circostante – sostiene Gasparini -. Ci sono tanti posti, e un’area naturale protetta non è certo quello più adatto a filmare scene d’azione”.
In ogni caso, sottolinea Gasparini, “il messaggio che dà tutto questo è profondamente sbagliato: la natura non è un contorno o una cornice, ma fonte di vita per tutti noi”.
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