Genova – Franco Gatti, storico componente dei Ricchi e Poveri, è morto all’età di 80 anni. Si è spento questa mattina all’Ospedale San Martino di Genova. “Le sue condizioni di salute si sono complicate nelle ultime settimane”, fanno sapere fonti vicine alla famiglia. “I funerali saranno giovedì a Genova”, aggiungono le stesse fonti. Luogo e orario non sono ancora noti.
Dopo il febbraio del 2020, che segnò la reunion sul palco del Teatro Ariston con la storica riconciliazione tra Angela Brambati e Marina Occhiena, Gatti è tornato con i Ricchi Poveri solo per una serata celebrativa della band su Rai1. La pandemia ha impedito, infatti, la realizzazione di alcuni concerti speciali che la band avrebbe dovuto realizzare subito dopo l’apparizione a Sanremo del quartetto ritrovato. Negli ultimi due anni sul palco come Ricchi e Poveri avevano continuato ad esibirsi solo Angela Brambati e Angelo Sotgiu.
Franco Gatti aveva fatto parte dei Ricchi e Poveri fin dalla fondazione del gruppo, nato a Genova nel 1967 e diventato una delle realtà italiane con il maggior numero di dischi venduti, con più di 22 milioni di copie. I componenti originari erano oltre a Gatti, detto ‘baffo’, Angelo Sotgiu, ‘il biondo’, Angela Brambati, ‘la brunetta’, e Marina Occhiena, ‘la bionda’.
Negli anni settanta e ottanta diversi loro singoli, come ‘La prima cosa bella’, ‘Che sarà’, ‘Sarà perché ti amo’, ‘Come vorrei’, ‘Mamma Maria’ e ‘Voulez vous danser’, raggiunsero la vetta delle classifiche italiane e internazionali. Nel 1981 Marina Occhiena lasciò il gruppo, in seguito a contrasti con l’altra componente femminile della band. I Ricchi e Poveri proseguirono ancora a lungo in tre, riuscendo anche a vincere nel 1985 Il Festival di Sanremo con la canzone ‘Se m’innamoro’. Ma nel 2016 anche Gatti annuncio il ritiro dal gruppo, dopo 48 anni di attività insieme, per dedicarsi appieno alla sua famiglia: “L’età avanza e non me la sento più di girare il mondo… Poi, da quando è mancato mio figlio è cambiato tutto”, disse riferendosi alla morte del figlio Alessio, stroncato a soli 23 anni, nel 2013 da un’overdose di alcol e droga. Da allora i Ricchi e Poveri sono rimasti in 2 sul palco, salvo eccezionali apparizioni tv. Come quella che nel 2020 il manager Danilo Mancuso riuscì ad ottenere sul palco del Teatro Ariston con tutti e quattro i componenti originari, nel primo festival targato Amadeus. L’esibizione con un medley dei loro maggiori successi, in cui intervenne anche un divertitissimo Fiorello, rimase uno dei picchi di maggiore ascolto del festival di quell’anno.
Franco Gatti non si era mai ripreso dalla morte del figlio Alessio, a soli 23 anni, causata da un cocktail fatale di alcol e droga, avvenuta il 13 febbraio del 2013, proprio nel giorno in cui i Ricchi e Poveri avrebbero dovuto esibirsi sul palco dell’Ariston, in una delle edizioni condotte da Fabio Fazio. Naturalmente l’esibizione fu cancellata, dopo che il giovane fu trovato senza vita nel suo appartamento di Capolungo a Nervi. E proprio ad Alessio era stata dedicata l’ultima intervista televisiva che Franco Gatti aveva rilasciato nell’ottobre del 2019 a Caterina Balivo per il programma ‘Vieni da me’. “Mio figlio beveva, beveva e beveva. Ed è stata anche un po’ la sua disgrazia”, aveva detto Gatti. Che aveva chiarito anche le circostanze della morte di Alessio, parlando di una “prima assunzione” di un cocktail di alcool ed eroina, che gli aveva procurato un infarto fatale. “Ha fatto una cazzata, la prima della sua vita, con gli stupefacenti e in un momento in cui non stava bene. E l’ha pagata così”, aveva detto il cantante, sottolineando che il ragazzo aveva una dipendenza da alcol, ma non dalla droga. (fonte Adnkronos)