“Secondo i dati del Viminale, nel 2023 sono sbarcati in Italia 11.630 minori stranieri non accompagnati, che si aggiungono ai 4.332 provenienti dall’Ucraina. (dati al 4 settembre 2023). Sempre nel rispetto del principio del superiore interesse del minore sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il mio pensiero oggi va ai tanti bambini e adolescenti, di ogni provenienza, che arrivano soli nel nostro Paese”. Lo dichiara l’attivista Claudia Conte.
Occupandomi da anni di diritti dei minori, insisto tantissimo sul fatto che a loro vada assicurata non solo sicurezza e protezione, ma anche integrazione. Per favorire una piena integrazione dei bambini stranieri soli, è importante inserirli anche all’interno di percorsi di affido familiare.
Il sistema d’accoglienza nazionale è ben strutturato ma saturo. Siamo in attesa dell’adozione di nuove misure da parte del Comitato interministeriale per la sicurezza, dell’allestimento di ulteriori strutture di accoglienza per i minori soli e di un’assunzione di responsabilità da parte dell’Unione Europea.
Sicuramente il governo sta fronteggiando con grande impegno e senso di responsabilità l’emergenza, individuando come priorità assoluta la lotta ai trafficanti di esseri umani. Va bloccata l’immigrazione irregolare che foraggia le reti criminali, organizzate a livello transnazionale e ramificate nei Paesi di origine e in quelli di arrivo, che spesso finanziano anche il terrorismo internazionale”.
“Questo processo – spiega l’attivista – richiede tempo e sforzo congiunto, invece l’accoglienza dei bambini migranti deve avvenire nell’immediato. Per questo sono convinta che le famiglie possano dare un prezioso contributo. L’affido familiare è un atto di straordinaria generosità. Con un tasso demografico bassissimo, i bambini rappresentano un’immensa risorsa per il nostro Paese.
Le famiglie possono aiutarli ad integrarsi, insegnando la lingua e i valori, trasmettendo la nostra cultura, l’educazione.
Se lasciati soli è molto alto il rischio dell’emarginazione sociale e che diventino preda della criminalità – conclude -. Negli ultimi anni vi è stato un aumento delle problematiche di disagio mentale, uso di alcolici e stupefacenti, con una crescita di denunce e reati. Occorre rilanciare con forza l’affido perché le famiglie che lo fanno sono ancora troppo poche. C’è poca informazione a riguardo e molta burocrazia”.
(Il Faro online)