Milano, 12 settembre 2024 – Un amore incondizionato, quello puro e vero, che non chiede niente in cambio se non essere amato a sua volta… quello che ci lega ad un cane è qualcosa difficile da spiegare. Quante volte avete sentito la frase “Non puoi starci così male, è solo un cane”, oppure “Lo tratti come una persona”, o ancora “Non è mica tuo figlio”… beh, sicuramente chi ha almeno una volta pronunciato queste parole non ha mai avuto l’onore di avere nella propria vita un amico a 4 zampe.
Loro che uno sguardo vale più di mille parole, che si fanno capire e ti sanno capire più di chiunque altro. Loro che ci tendono la zampa quando molte persone non ti tengono la mano. Loro che quando se ne vanno lasciano un vuoto incolmabile:separarsi dal proprio compagno di vita è un qualcosa che non si supererà mai. Ma ci siamo mai chiesti cosa accade quando avviene il contrario? Sono molte le storie in cui cani o gatti restano senza padrone perché venuto a mancare prima di loro. Ed è proprio questa domanda che ci porta dove voglio arrivare: al racconto di una storia d’amore che ha commosso tutti.
Silvano e Tota: l’amore vero
Silvano era un signore ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, nel milanese. Era un malato terminale sperava di poter tornare a casa con l’aiuto delle cure palliative per poter riabbracciare la sua cagnolina Tota, ma non gli è stato possibile perché le sue condizioni si sono aggravate: Silvano non poteva tornare a casa, ma espresse l’ultimo desiderio, quello di poter salutare la sua amica a 4 zampe.
Desiderio realizzato dai professori del reparto e la famiglia di Silvano, che hanno organizzato un incontro a sorpresa: Tota è stata portata in reparto ed ha potuto vedere e salutare il suo padrone per l’ultima volta. Una storia commovente quella di Silvano e Tota, che fa riflettere su quanto di bene possano fare gli animali che fanno parte della vita di persone. Non sono un semplice animale domestico, ma molto di più: un cuore grande ed una fedeltà capace di amare senza confini. Dei veri curatori dell’anima.
Ingresso dei cani nei reparti degli ospedali: cosa dice la legge
Avere il proprio cane al nostro fianco nei momenti più difficili è sicuramente un qualcosa che può farci alleviare le sofferenze. Non a caso con la Pet Therapy i cani possono entrare nei reparti d’ospedale perché sono addestrati proprio per svolgere questo compito. La terapia assistita con animali è, infatti, un approccio terapeutico che utilizza la presenza di animali, solitamente cani o gatti, per migliorare il benessere fisico e psicologico delle persone. Questa pratica può essere utilizzata non solo negli ospedali, ma anche in altri contesti come case di cura, scuole e centri di riabilitazione.
La Pet Therapy viene, quindi, utilizzata per diverse condizioni, come disturbi dell’umore (depressione, ansia), malattie croniche, riabilitazione fisica, disturbi dello spettro autistico, supporto a persone anziane. Ma c’è differenza fra questo tipo di terapia e l’ingresso in reparto degli animali domestici dei pazienti ricoverati. In Italia non esiste una legge specifica in materia, perché ogni ospedale può avere le proprie politiche in merito all’accesso degli animali. Laddove fosse consentito, andrebbero rispettate alcune regole e indicazioni: il cane deve essere sottoposto prima a un controllo sanitario, deve essere sano e pulito, il proprietario deve portare con sé il libretto sanitario, con la vaccinazione, l’iscrizione all’anagrafe canina e il certificato del veterinario che attesta la buona salute dell’animale.
Quello che è certo è che la commovente storia di Silvano e Tota ci dimostra quanto faccia davvero bene, a mente e corpo, avere al proprio fianco un animale domestico. Un piccolo angelo custode presente nei momenti belli e in quelli brutti… ed è lì che ci scaldano il cuore.