Roma, 18 giugno – 32.990 mila gravi violazioni commessi nei confronti dei minori in situazione di conflitto armato nel 2023. Presentazione della Ricerca e Studio dell’Universities Network for Children in Armed Conflict “Children Affected by Armed Conflict. A comprehensive qualitative and quantitative analysis in selected countries in Africa, Asia, Europe, and South America”
(Gambini Editore)
Lunedi 17 giugno alla Sala Stampa del Parlamento italiano è stato presentato il rapporto dell’Universities Network for Children in Armed Conflict (UNETCHAC), “Children Affected by Armed Conflict. A comprehensive qualitative and quantitative analysis in selected countries in Africa, Asia, Europe, and South America” (Gambini Editore, 2024).
Realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito della Agenda Women Peace and Security (Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU), ha visto la partecipazione dell’On.le Raffaeli Nevi il quale ha ricordato l’impegno dell’Italia nel promuovere la protezione dei minori in conflitto armato. “L’Italia lavora costantemente per la protezione dei minori nei conflitti armati, sia in ambito ONU che nel contesto dell’Unione Europea. Questo delicato tema è fra le priorità del quarto Piano d’Azione Nazionale per la realizzazione dell’Agenda delle Nazioni Unite su Donne, Pace e Sicurezza: in un contesto internazionale caratterizzato da sempre più frequenti conflitti armati, la tutela dei minori, in particolare delle bambine e ragazze, nelle zone di conflitto assume un’importanza fondamentale”, ha detto Luca Fratini, Coordinatore per l’Agenda Donne Pace e Sicurezza presso la Farnesina.
Laura Guercio, Segretario General del Network ha evidenziato che “l’approccio olistico dello studio del Network, combinando una analisi quantitativa e qualitativa, permette di meglio comprendere le cause della violenza contro i minori e conseguentemente di considerare le necessarie politiche da adottare.”, e Paolina Massidda, avvocato e direttrice dell’Ufficio di rappresentanza legale delle vittime presso la Corte penale Internazionale ha sottolineato “l’importanza di riconoscere il ruolo fondamentale dei minori come agenti attivi del cambiamento sia nei processi di accertamento delle responsabilità per le violazione che nei processi di costruzione di pace”.
L’evento ha altresì visto la partecipazione di accademici e avvocati internazionali.