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Liberato è cresciuto e ci parla di noi

Liberato è cresciuto e ci parla di noi

Il terzo album, “Liberato III”, si inserisce coerentemente in una nuova traiettoria del cantante napoletano

Roma, 10 dicembre 2025- E’ di Liberato il primo album uscito con l’anno nuovo: l’anonimo napoletano, che da anni ormai ha costruito attorno alla sua immagine una vera e propria questione identitariaha scelto un momento particolare per pubblicare- con buona sorpresa del fandom- un lavoro nuovo che da anni ormai gli affezionati attendevano. E così, al termine del countdown che si è portato via il 2024, i fan si sono sentiti vibrare il cellulare: l’annuncio social con quella frase codificata che fa parte ormai di una serie di formule e schemi che ricorrono dal 2019: Liberato canta ancora”.

Cos’è il progetto Liberato

E’ il 9 maggio del 2019 quando nell’etere web appare un album che va subito virale: la rosa bianca su sfondo nero, un cantante che mischia sonorità elettriche, con una voce giovane che fonde assieme napoletano e inglese, in quello che poi diverrà un marchio di fabbrica. Chi è Liberato? Per mesi sembra che il fulcro della vicenda sia quello, sia riuscire a mettere le mani sul viso di questo nuovo fenomeno. C’è chi dice che si tratti di un progetto portato avanti dai ragazzi detenuti di Nisida, c’è chi invece pensa a qualche personalità già nota sulla scena musicale. Si rincorrono voci, teorie, testimonianze ed intanto chi si fa chiamare Liberato è tornato nell’ombra. Attorno a lui si sono create credenze e attese: alcune persone lo ricollegano alla rosa, altri attendono sempre il 9 maggio, altri ripetono slogan e frasi. Va avanti così per anni: nel mentre esce un secondo album- lapidariamente chiamato Liberato II- ci sono concerti a sorpresa, concerti organizzati, un tour che lo porta in giro per l’Europa e che poi, in più di una data, fa esplodere piazza del Plebiscito a Napoli, con tanto di fuochi d’artificio.

Qualcosa, nell’ultimo anno, cambia. Ora che il rumore mediatico della novità si è abbassato e il trend ormai è affermato, all’improvviso Liberato inizia a parlare di sé stesso. Proprio lui che tanto gelosamente si era asserragliato dietro la sua non-identità fa uscire un film, ironicamente lo intitola: Il Segreto di Liberato.E chi va al cinema per accaparrarsi un nome, ne esce deluso. Chi invece va al cinema per vedere Liberato, finalmente lo scorge.

In un mix scenico di sequenze cartoon, il cantante racconta sé stesso: l’infanzia, la musica, la frustrazione del non riuscire, l’aver abbandonato Napoli, il fantasma di un grande amore perduto che lo segue anche dall’altra parte d’Europa. Nelle sequenze filmiche, invece, a parlare è il suo entourage: si rivela quindi un backstage fatto di persone in carne ed ossa che lavorano ad una progettualità condivisa e ben precisa. Liberato, quindi, è davvero un progetto. 

Liberato canta ancora: il terzo album

Il terzo album, “Liberato III”, si inserisce coerentemente in questa nuova traiettoria. Pur essendo rimasto quello di sempre- Liberato non esce da sé stesso, le sue sonorità sono rimaste quelle di Intostreet-  quello che intesse in questo ultimo lavoro è un racconto intimo, fatto di cose quotidiane e vicine ma anche di un dialogo instaurato con le tradizioni della canzone e del cinema partenopeo: dal primo brano Turnà che riprende Voglia e Turnà di Teresa De Sio, il featuring con una delle regine della musica partenopea Maria Nazionale, fino alla preghiera che chiude il primo atto di Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo inserita in “A’ Fotografia”. Ma anche tematiche care specie ad un pubblico più giovane toccate nella traccia più intima, 0′ Diario. Il racconto di una delusione d’amore che apre un periodo buio, l’ombra di una dipendenza, il riconoscersi fragili, il chiedere aiuto: ed ecco che, mentre pensavamo stesse parlando di lui, Liberato apre la sua esperienza al poter diventare esempio, rivolgendosi direttamente a chi lo ascolta: “E forse chello ca ve voglio dicere È che qualunque cosa succede Mo a me è nu fatto ‘e corazon Pe’tté pò essere ‘o masto â fatica ch’è strunzo Pe’tté pò essere ‘o pesone ‘e casa Pe’tté pò essere ‘a famiglia Pe’tté pò essere ‘a capa Arricuordete sulo ‘e na cosa Ca nun staje maje sulo tu”.

Crediti foto: frame dal videoclip di Turnà

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