Un libro per conoscere il cuore di un atleta e per capire cosa si nasconde dietro le sue decisioni in gara, le sue azioni, i suoi comportamenti e soprattutto i suoi successi. Anche nella vita. Di cui lo sport è metafora. E’ il ramo di una sempre più marcata e sviluppata psicologia dello sport, fatta di professionisti e di amanti dello stesso sport e proprio del cuore di un atleta. E l’autore del libro Giorgio Merola, ne è degno rappresentante. Lui stesso psicologo dello sport ed ex atleta di un’atletica leggera (e dunque dello sport) da cui prende ispirazione per redigere le oltre 300 pagine del volume edito da Erickson, che prende il nome da una pratica sportiva, di cui lui è stato rappresentante: L’Arte del Salto Triplo. E in esso, lo stesso Autore descrive passi e momenti della gara (Hop, Step e Jump) inserendo in essi riflessioni e descrizioni di metodologie di studio e di professione. Descrive approcci e applicazioni oggi in voga per portare il campione sempre più lontano e sempre più perfetto. Come al termine della gara quel salto triplo deve essere perfetto per portare il messaggio al lettore. Che lo sport è metafora della vita e che ognuno, attraverso il gesto atletico dell’atleta stesso, prende spunto per vivere la sua vita. L’atleta, lo spettatore, il lettore, lo psicologo. Sono i target a cui il libro si vuole rivolgere. Lo fa come finestra di un mondo per conoscere segreti e misteri di vittorie, sconfitte e rinascite sportive.
Merola si ispira poi a un Mito dello Sport. Fabrizio Donato, bronzo a Londra 2012, è stato il simbolo della disciplina in pedana e lui stesso accompagna le teorie spiegate nel libro, attraverso le sue testimonianze dirette e a un dialogo ideale che si instaura tra le pagine del volume, con l’autore. E’ un modo per conoscere un mondo. Cosa si cela oltre il gesto atletico? Cosa c’è nel cuore di un atleta? Le stesse righe del libro lo spiegano tramite la psicologia dello sport. Tramite i consigli che i professionisti trasmettono al campione e alla campionessa. La grinta, la resilienza, la motivazione, la forza contro le paure per reagire ai momenti difficili, il guardare oltre e portarsi fino al traguardo, per cogliere quella perfezione a cui l’atleta stesso anela. Lo psicologo dello sport è un compagno di viaggio, evidentemente. E’ un amico a cui l’atleta si affida e a cui lo psicologo si affida a sua volta, per capire ancora meglio quel cuore che batte in gara e per una emozione che chiama, per essere vissuta.
All’interno del libro vi sono interessanti finestre che spiegano il metodo di applicazioni pratiche, richiamando anche esperienze dirette dei protagonisti della gara.
Ma non solo. Anche il lettore, sull’onda del concetto di quella metafora della vita, trova ispirazione e riconoscimento al suo stesso reagire alla vita.
Cosa si cela dietro una medaglia vinta? E’ una delle domande a cui il libro risponde, mediante la descrizione dell’approccio psicologico e mediante la pluriennale esperienza dello stesso autore Giorgio Merola. Da cui si riconosce esperienza, competenza, rispetto per lo sport e per i suoi campioni e anche l’amore per un mondo, che lui stesso evidentemente desidera far crescere, con i suoi studi e le sue teorie: “Per raggiungere i tuoi obiettivi – dice Giorgio Merola, riporta la quarta di copertina del libro – non è sufficiente allenare il corpo, è indispensabile conoscere i circuiti mentali più insidiosi che possono compromettere i tuoi risultati, migliorare il senso di autoefficacia e di fiducia nelle tue abilità, imparare a controllare la tua energia e conoscere i tuoi limiti”.
E in pedana allora, sale anche il lettore. Per ammirare L’Arte del Salto Triplo, che è come l’Arte della Vita.
Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL
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