Si è svolto, presso il Salsedine Expo, l’evento “I Tavoli del mare”, organizzato dal Comune di Fiumicino con il contributo della Regione Lazio, da un’idea del quotidiano ilfaroonline.it. Presenti in sala il Presidente del Consiglio comunale, Roberto Severini, gli assessori Stefano Costa per l’ambiente e Raffaello Biselli per le Attività produttive, promotori dell’iniziativa, l’assessore alla Pesca della Regione Lazio, Giancarlo Righini, il comandante della Capitaneria di Porto Roma-Fiumicino, Giuseppe Strano ed alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria.
“Valorizzare i prodotti locali è l’obiettivo di questa amministrazione. E’ in progetto la creazione di un grande mercato rionale, nella zona di Maccarese, che sarà dedicato alla vendita dei prodotti tipici del territorio, una sorta di mercato a KM 0. Inoltre è nostra intenzione replicare anche a Fiumicino, già a partire dal prossimo anno, così come Coldiretti a Circo Massimo, un punto d’ incontro stabile, tra consumatore e produttore.” Dichiara l’Assessore Biselli durante il convegno di sabato.
Tre i tavoli di lavoro organizzati al dibattito; per la pesca, la ristorazione ed il GAL (Gruppo Azione Locale). È stato inoltre assegnato il premio “Faro d’oro”, consegnato a Marco Maurelli, Presidente del Gal, che si è distinto nell’impegno verso il mare, soprattutto nel settore turistico balneare e portuale.
Nella fase conclusiva del convegno sono stati affrontati due temi rilevanti per il futuro della pesca .
Dichiarata dalla vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, l’imminente convocazione della Cabina di Regia di Zls Lazio (“Zona logistica semplificata”). Si tratta di un’Istituzione che permetterà di mettere in campo una programmazione d’insieme sotto il profilo infrastrutturale e trasporti stico, in grado di creare una forte interconnessione tra i porti ed i comuni collocati nell’entroterra del territorio.
Un accordo tra Cina ed Unione Europea; Pechino vorrebbe infatti espandersi con i propri pescherecci nel Mediterraneo e questo preoccupa molto gli europei in quanto, il modus operandi cinese, “contribuirebbe ad aumentare l’inquinamento nelle acque” e potrebbe avere un impatto negativo sulle attività di pesca.