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Giornata Mondiale della pasta 2023: come nasce e perché si celebra il 25 ottobre

Giornata Mondiale della pasta 2023: come nasce e perché si celebra il 25 ottobre

Un alimento antico e completo che fa bene alla salute e al pianeta: vanto dell’alimentazione Made in Italy, si celebra il 25 ottobre di ogni anno con la Giornata Mondiale della pasta. Per la scelta di tale data, non sembra esserci una motivazione precisa, ma il 25 ottobre, a seguito del primo congresso mondiale dei produttori, è nata l’esigenza di promuovere con un’iniziativa dedicata il consumo di pasta. Di conseguenza, nel 1998, si è deciso di creare il World Pasta Day, che proprio da quel momento ricorre il 25 ottobre di ogni anno.

Secondo un’indagine di AstraRicerche il 99% dei connazionali la porta in tavola almeno una volta a settimana, con più della metà che la mangia quotidianamente e un quinto che la consuma 4-5 volte in 7 giorni. Fa parte della nostra quotidianità perché è un alimento sano: ricca di carboidrati complessi a lento assorbimento, è un alimento che sazia ed evita all’organismo sbalzi nel livello di glicemia nel sangue. Per questo motivo può essere mangiata anche, con moderazione, da chi soffre di diabete e di pressione alta, anche perché è priva di colesterolo. E’ un alimento leggero: se un piatto di pasta condito con sola verdura, parmigiano grattugiato e olio di oliva può dare anche solo 400 calorie, anche nelle versioni più elaborate non si superano le 600 calorie. E’ un alimento economico: dai tempi del dopoguerra e del neorealismo, la pasta ancora oggi è un alimento prelibato, ma che costa poco e può essere condita nei modi più svariati. Ecco perché ci sono dei falsi miti da sfatare sul fatto che la pasta e i  carboidrati non siano buoni alleati per chi cerca di perdere peso.

I 5 falsi miti da sfatare sulla pasta

Prima credenza da sfatare: “La pasta fa ingrassare. Così come quasi tutti gli alimenti – chiarisce Giulio Gaudio, esperto dietista nutrizionista, come riporta l’Adnkronos  – la pasta apporta calorie. Tuttavia sono la quantità che si consuma durante una giornata e il resto della dieta a determinare un aumento di peso o meno. Mangiare porzioni di pasta eccessive e condimenti ipercalorici può portare all’accumulo di grasso, ma può essere comunque parte di una dieta equilibrata“.

Seconda convinzione diffusa: “La pasta a cena non va mangiata”. Invece “può essere mangiata senza problemi”, assicura Gaudio. “Questo falso mito – spiega – deriva dal fatto che si pensa che durante il sonno il corpo non bruci energia, ma non è assolutamente così. Infatti il corpo umano brucia calorie anche durante il sonno per mantenere correttamente le proprie funzioni vitali. Durante 8 ore di sonno si bruciano circa 500 kcal, che corrispondono ad esempio alle calorie di 100 grammi di pasta condita con delle verdure e un cucchiaio d’olio. Inoltre, essendo ricca di carboidrati, può provocare sonnolenza e quindi aiutare ad addormentarsi”.

Terza affermazione da correggere: “La pasta è ad alto indice glicemico e causa picchi di zucchero nel sangue. Quella di semola ha un indice glicemico medio – precisa il nutrizionista – quindi né alto né basso. Tuttavia l’indice glicemico della pasta può essere ridotto condendola con una fonte di proteine e di fibre. Infatti le proteine e le fibre abbassano l’indice glicemico complessivo del pasto”.

Quarto punto: “La pasta integrale è sempre una scelta migliore rispetto alla pasta raffinata – ammette Gaudio – poiché contiene più fibre e nutrienti. Tuttavia, la scelta dipende dalle esigenze individuali e preferenze personali. Entrambe le varianti possono essere incluse senza problemi in una dieta equilibrata”.

Infine, quinto falso mito: “Apporta solo carboidrati. La pasta non apporta solamente carboidrati – puntualizza l’esperto – ma è anche una fonte di proteine vegetali. Più precisamente, 100 grammi di pasta di semola apportano circa 13 grammi di proteine. Tuttavia le proteine della pasta non sono completamente paragonabili a quelle della carne, ma abbinandola a dei legumi si va a creare un pasto completo di tutti gli aminoacidi essenziali (i ‘mattoni’ delle proteine)”.

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