Formia, 15 marzo 2024 – Un romanzo giallo-storico avvincente che riapre inquietanti scenari del passato. Dagli anni di piombo, dal rapimento del politico e giurista italiano Aldo Moro, sequestrato il 16 marzo 1978 da un commando delle Brigate Rosse, in cui furono barbaramente uccisi cinque uomini della sua scorta, fino al ritrovamento del suo corpo senza vita il 9 maggio successivo in via Caetani, nel centro della Capitale, al termine di 55 giorni di prigionia.
Sarà questo il tema principale che animerà sabato 16 marzo alle ore 17:00 nella sala consiliare del Palazzo comunale “E. Ribaud” – a distanza di 46 anni da quella triste pagina di cronaca nera con l’attacco perpetrato dal terrorismo al cuore dello Stato nella prima Repubblica – la presentazione del libro noir dal titolo “I Conti del Passato”, a cura del suo autore Mauro Biolcati.
L’incontro, che sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Formia Gianluca Taddeo, vedrà l’intervento del professore ed ex dirigente scolastico Michele Graziosetto, presidente della Università del Golfo Formia-Gaeta-Minturno-Centro Studi Minturnae, che illustrerà il personaggio Aldo Moro a 360° sia sul piano professionale che umano.
L’evento promosso dagli imprenditori cittadini, nonchè padre e figlio, Aldo ed Emilio Veneziano, rappresenta anche un momento letterario importante per contribuire a far maggior luce e chiarezza, nel giorno della commemorazione, su un tragico evento che scosse l’intera opinione pubblica con l’assassinio di uno dei fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante nella Costituente, che ricoprì nel corso della sua carriera diversi e prestigiosi incarichi ministeriali, oltre ad essere uno dei quattro presidenti del Consiglio dei Ministri ad aver ricoperto tale ruolo per un periodo cumulativo maggiore di cinque anni, come nel caso di Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi.
“La memoria di Aldo Moro non va mai dimenticata – afferma il sindaco Gianluca Taddeo – E’ stato un personaggio cardine nel mondo politico ed un uomo di grande mediazione attraverso il dialogo e il confronto, che per tutti noi restano una testimonianza di profondo impegno civile e istituzionale. La sua morte è una ferita ancora aperta nella storia dell’Italia contemporanea. Quarantacinque anni dopo, il ricordo di questo tragico evento suscita ancora dolore e rabbia per l’ingiustizia subìta da un uomo che ha dedicato la sua vita alla costruzione della democrazia italiana. Questa presentazione letteraria rappresenta l’occasione giusta per ricordare la figura indimenticabile di uno statista che guardava e parlava alle generazioni future in modo da svegliare le coscienze, spronando ad agire per il bene, l’interesse e la crescita culturale del nostro Paese”.
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