Roma – Presso l’Ambasciata Messicana a Roma, in via Spallanzani al Nomentano, si è dato l’avvio al “Dia de Muertos” con una celebrazione folcloristica, religiosa, musicale e degustativa di prodotti tipici di quel paese: così viene intesa presso quella nazione la festa dei morti, molto più allegra e partecipativa di come noi italiani (ed occidentali in generale) rievochiamo i nostri defunti il due novembre o comunque nel mese dedicato ai cari scomparsi.
L’Ambasciatore Messicano a Roma, Carlos Garsia De Alba Zepeda, contorniato da senatori ed altri personaggi delle istituzioni italiane ma anche da sindaci ed responsabili culturali di quel paese in visita a Roma per la festività, ha ricordato, grazie anche ad un filmato che spiegava le origini di questa tradizione, quanto sia sentita nella sua nazione questo appuntamento annuale, che rappresenta, assieme alla giornata dell’indipendenza nazionale, e al Natale, uno dei punti focali di tale cultura.
Il giorno dei morti o “Dia de muertos” è una ricorrenza di origine precolombiana, trasmessa continuativamente sino ai giorni nostri. Viene celebrata con musica, bevande, colori, fiori, teschi di zucchero, danze sia nelle abitazioni, sia nelle strade o piazze e sia soprattutto nei cimiteri messicani che si illuminano e si arricchiscono di una dimensione allegra perché la morte è parte della vita e la si considera non come un terrore ma come un appuntamento.
Si è soliti creare, nelle case come nei luoghi pubblici (e così è stato realizzato anche in Ambasciata) un altare, che sarà il mezzo per permettere ai defunti di tornare in quel luogo durante questi giorni e dove debbono essere rappresentati molti elementi: le foto dei propri cari non più in vita, una candela per illuminare la via ai defunti, dei fiori per rallegrarli, l’incenso per purificare eventuali spiriti negativi e il sale che li aiuterà nell’aldilà.
Ma nell’altare saranno presenti cibi, bevande ed oggetti che i defunti utilizzavano in vita. E tutto questo in giorni precisi: il 27 ottobre è dedicato ai propri animali da compagnia non più in vita, il primo novembre dedicato ai morti bambini, il due per tutti gli altri. L’altare sarà tolto nella speranza che le anime dei defunti l’avranno visitato, godendo di quanto fatto loro trovare e lieti di essere ricordati tra i propri parenti.
Il 3 novembre l’appuntamento è in piazza del Popolo a Roma dove si formerà un corteo in maschera, molto applaudito dai romani e stranieri lungo il percorso, con alcune Catrine (donne mascherate da morte, ma con vestiti pieni di grazia e sfarzo), con gruppi musicali messicani (i mariachi di Romatitlan), che si incammineranno per le vie del centro con le caratteristiche canzoni e danze di quella nazione, con destinazione piazza Navona dove si terrà un incontro con tutti, messicani ed italiani.
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