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Covid, in Italia nuova impennata di contagi: +58,9% di casi in una settimana

Covid, in Italia nuova impennata di contagi: +58,9% di casi in una settimana

Roma – Impennata di contagi da covid in Italia in una settimana. Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva infatti, nella settimana dal 15 al 21 giugno, “un aumento dei nuovi casi (255.442) in tutte le regioni italiane: +58,9% in 7 giorni”. C’è stato anche un incremento dei ricoveri ordinari (+14,4%) e delle terapie intensive (+12,6%) ma sono calati i morti (-19%). “Assistiamo a una netta impennata dei nuovi casi settimanali (+58,9% rispetto alla settimana precedente) – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – che si attestano intorno a 255 mila con una media mobile a 7 giorni che supera quota 36 mila casi al giorno”.

Secondo il report, nella settimana 15-21 giugno l’incremento percentuale dei nuovi casi si registra in tutte le Regioni: dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia.

Al 22 giugno, inoltre, “sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino di cui: 4,03 milioni attualmente vaccinabili, pari al 7% della platea con nette differenze regionali: dal 4,1% della provincia autonoma di Trento al 10,2% della Calabria; 2,82 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 4,9% della platea con nette differenze regionali: dal 3,0% del Molise al 9,7% della Provincia Autonoma di Bolzano”, registra ancora il report.

“La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti Covid”, sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando i dati del report settimanale della Fondazione.

Di conseguenza, la Fondazione Gimbe “invita alla cautela per almeno tre ragioni. Innanzitutto il numero dei positivi (circa 600 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile stimare l’entità di questa risalita d’inizio estate e i tempi per raggiungere il picco; infine – conclude – lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa: 4,03 milioni di non vaccinati, 5,51 milioni senza terza dose e 4,05 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose”.

“In questa fase della pandemia è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto. Le istituzioni, dal canto loro, devono potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave, aumentando la copertura con la terza dose negli over 50 e con la quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea. ‘Last not but least’, evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l’abolizione dell’isolamento per i positivi”, rimarca Cartabellotta. (fonte Adnkronos)

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