Aggressioni, anche mortali. Non solo cani feriti o sbranati, ma anche persone. E’ di qualche giorno fa la notizia di una donna sbranata da un branco di cani a Latina (leggi qui). Ma è recente anche un’altra aggressione, avvenuta a Focene, dove questa volta è rimasta ferita una ragazza insieme al suo cagnolino (leggi qui).
Era notte fonda quando la donna uccisa a Latina, di origini nigeriane, si era recata nel giardino di una casa disabitata. Lì c’erano, però, 4 cani “visibilmente denutriti – spiega l’associazione Earth Odv -, che potrebbero essere stati lasciati senza cibo in condizioni di abbandono“. Poi l’aggressione e, nonostante il tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine, per lei non c’è stato nulla da fare: è deceduta poco dopo in ospedale.
“La casa e tre cani microchippati risultano di proprietà un 40 enne di Latina, – riporta l’Agenzia DIRE -, oa indagato per omicidio colposo e che ancora non sarebbe stato rintracciato dagli inquirenti. Sul caso, infatti, la Procura della Repubblica di Latina ha aperto un’inchiesta – per chiarire le circostanze della tragedia e la casa sotto sequestro proprio per compiere i necessari accertamenti.
A Focene, invece, una giovane ragazza è stata aggredita da due pitbull che giravano soli in strada: per salvare il suo cane la giovane è stata aggredita finendo in ospedale con gravi ferite. Tanta la paura dei residenti, che non sono usciti di casa finché i due cani non sono stati ritrovati. Sull’accaduto è stata svolta un’operazione congiunta della Polizia locale, della Asl e delle autorità competenti, presso un’abitazione privata (leggi qui). Gli stessi cani, nei mesi scorsi, avrebbero già aggredito passanti e animali domestici, fuggendo da casa del proprietario.
I pitbull, però, non gli sono stati tolti, scelta fatta dalla Asl, che gli ha imposto solo delle prescrizioni su come gestirli. E questo ha scatenato ancora una volta la rabbia e la preoccupazione dei residenti, che temono altri episodi di questo tipo.
Quando si tratta di aggressioni da parte di cani la legge dice che il responsabile delle lesioni arrecate dall’animale è il proprietario. Per il Ministero della Salute, infatti, con l’ordinanza 6 agosto 2024 stabilisce che “Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose”.
L’ordinanza si sofferma poi sui cani “morsicatori” e con problemi di comportamento che richiederebbero una “valutazione comportamentale”: “I Servizi Veterinari delle ASL, nel caso in cui rilevino un rischio, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di eventuali interventi terapeutici comportamentali cui devono essere sottoposti i cani – si legge nell’ordinanza – che richiedono una valutazione comportamentale, in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica, e tengono un registro aggiornato di tali soggetti. I proprietari dei cani iscritti nel registro devono obbligatoriamente stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico”.
Il patentino è obbligatorio?
Spesso si sente parlare di “patentino” per la gestione di alcune razze di cani, ma non è mai stato chiaro se sia effettivamente obbligatorio o meno. In realtà, il Ministero della Salute chiarisce anche questo punto: “Per favorire la formazione e l’acquisizione di adeguate cognizioni sulla corretta detenzione di un cane e ai fini della prevenzione di danni o lesioni ad altri, i Comuni con i Servizi Veterinari delle Asl, avvalendosi anche degli Ordini professionali dei Medici Veterinari, delle Associazioni di Medici Veterinari, delle Facoltà di Medicina Veterinaria e delle Associazioni di Protezione degli Animali, devono mettere a disposizione dei percorsi formativi per i proprietari di cani. I percorsi di formazione sono stati previsti dall’ordinanza 3 marzo 2009, relativa alla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani, e dalle successive proroghe, modifiche e integrazioni. I percorsi formativi prevedono il rilascio di un’attestazione specifica, il cosiddetto “patentino”.
Il patentino non è, quindi, obbligatorio, ma può diventarlo se prescritto dal medico veterinario.
Comune di Milano: sì al patentino obbligatorio
L’unico Comune in Italia che si è mosso nella direzione del patentino obbligatorio è quello di Milano, dove “Il corso ha carattere di obbligatorietà per proprietari di cani che si sono resi responsabili di lesioni nei confronti di animali e persone, sottoposti a Ordinanza da parte di ATS, nonché per tutti i proprietari di cani appartenenti alle razze inserite nel Regolamento comunale”.
L’obiettivo sarebbe “Migliorare la consapevolezza e il senso di responsabilità civile e penale di chi possiede un cane “speciale” – si legge sul sito del Comune di Milano – oltre a favorire una maggiore conoscenza delle regole che educano alla piacevole convivenza tra cani e cani e tra cani e persone nel complesso ambiente urbano.
Sensibilizzazione e gestione consapevole
Quello che non bisogna dimenticare è che per la corretta gestione degli animali domestici è fondamentale una consapevolezza da parte dei proprietari: ogni cane merita affetto e amore, devono essere scelti come compagni di vita ed avere le giuste tutele. Il tutto per una convivenza civile e basata sul rispetto, non solo delle persone, ma anche nei confronti degli amici a 4 zampe. Nessun cane nasce “cattivo”, ma in casi particolari occorre attenersi alle prescrizioni.
L’istituzione del patentino per i proprietari sei cani, rappresenta infatti un ulteriore passo in avanti a tutela delle persone, ma anche e soprattutto dei cani stessi, basandosi non su un fattore discriminante di alcune razze, piuttosto che altre, ma sul creare una corretta relazione uomo-cane. Renderlo obbligatorio sarebbe un ulteriore passo per prevenire aggressioni ed episodi di questo tipo.