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Ipoacusie neonatali, gli open day della Asl Roma 3

Ipoacusie neonatali, gli open day della Asl Roma 3

L’open day

15 gennaio 2025 | 11:19

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Ipoacusie neonatali, gli open day della Asl Roma 3

Morello: “La diagnosi precoce è il primo strumento che abbiamo per capire se esistono deficit uditivi congeniti”

Ostia, 15 gennaio 2025- In Italia 3 bambini su 1.000 ogni anno nascono con un disturbo dell’udito permanente. In 1 caso su 4 la riduzione dell’udito è talmente grave che se non trattata pregiudicherebbe il normale sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento.

L’Unità operativa delle Patologie Otorinolaringoiatriche del cavo orale e cervico-facciale dell’Ospedale Grassi di Ostia si occupa della diagnosi precoce delle ipoacusie neonatali, in conformità al programma di screening uditivo nazionale, ed è centro di riferimento regionale per il primo e secondo livelloper la diagnosi dei bambini con sordità congenite, con circa 1.000 prestazioni all’anno.

“Il primo controllo dell’udito va eseguito obbligatoriamente subito dopo la nascita e quindi prima che la mamma e il bimbo siano dimessi dal reparto di maternità. Lo screening viene ripetuto entro il primo mese di vita del neonato, se la risposta non è stata positiva e se ancora assente al secondo controllo si procede entro il terzo mese di vita con i dovuti approfondimenti presso i centri specialistici di secondo e terzo livello. Queste strutture si occupano della diagnosi definitiva, del trattamento e del reindirizzamento per il follow up”, spiega Roberto Morello, Responsabile U.O.S.D. Patologie Otorinolaringoiatriche, del cavo orale e cervico-facciali dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia.

“La diagnosi precoce è il primo strumento che abbiamo per capire se esistono deficit uditivi congeniti e anche per interpretare eventuali problemi che si manifestano successivamente. In questo modo possiamo abbassare le percentuali di diagnosi tardiva. Possono essere molte le cause alla base della patologia, tra le più frequenti: malattie infettive del gruppo TORCH, alterazioni genetiche, patologie sindromiche. Un grande passo in avanti quindi è stato compiuto con l’introduzione nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) dello screening neonatale per la sordità congenita. In assenza dello screening uditivo neonatale, ci si accorgeva del problema soltanto più tardi, ovvero di fronte alla mancata acquisizione del linguaggio verbale. Grazie a questi esami è possibile una riabilitazione tempestiva e con gli strumenti a nostra disposizione oggi possiamo restituire ai piccoli pazienti affetti da sordità un udito molto vicino a quello normale.”, conclude Morello.

“La nostra ASL ha deciso di organizzare nel 2025 degli Open Day proprio per alzare l’attenzione sul tema e per far comprendere ai futuri genitori l’importanza della diagnosi precoce. Lo screening anche in questo campo è fondamentale per offrire al bimbo le migliori condizioni di salute e di vita”, conclude Francesca Milito, Direttore Generale ASL Roma

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