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Disabilità intellettiva, a Roma e nel Lazio tornano il gusto e la solidarietà del Cioccolario

Disabilità intellettiva, a Roma e nel Lazio tornano il gusto e la solidarietà del Cioccolario

Perugia, 22 novembre 2024- Fare del bene per l’inclusione non è mai stato così  buono! Sabato 30 novembre e domenica 1°dicembre, per il secondo evento nazionale di Natale, i volontari della Fondazione Santa Rita da Cascia ETS tornano a colorare le piazze di Roma e del Lazio con il Cioccolario, tavoletta di cioccolato di alta qualità che diventa calendario da scrivania. In un connubio di gusto e solidarietà che vuole donare speranza e cambiare, attraverso lo sport, lo sguardo sulla disabilità intellettiva, tra cui l’autismo.

I fondi raccolti sosterranno infatti le opere di solidarietà della Fondazione – ente del terzo settore creato nel 2012 dalle monache del Monastero Santa Rita da Cascia – per i più fragili , con particolare attenzione a due innovativi progetti di ippoterapia e canottaggio terapia, ai quali saranno devoluti in totale oltre 170mila euro. Saranno coinvolti 60 tra bambini, ragazzi e giovani adulti con disabilità intellettiva e autismo, puntando a garantire loro autonomia e benessere psico-fisico.

DOVE TROVARE IL CIOCCOLARIO – Nel Lazio saranno 18 i punti solidali, dove i volontari distribuiranno il Cioccolario per una donazione minima di 9 euro.

In particolare, saranno 5 i banchetti solidali nella capitale: in centro presso la Chiesa di Santa Rita alle Vergini, presso il Cimitero Laurentino, presso la Parrocchia dei Santi Mario e Famiglia martiri, presso Leroy Merlin Roma Laurentina, presso Maria e Daniele Parrucchiere Zona Olgiata. Saranno 5 in provincia di Roma (Albano Laziale, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Laghetto di Monte Compatri, Lariano); 4 in provincia di Frosinone (Anitrella – Chiaiamari, Arce, Monte San Giovanni Campano, Sora); 1 in provincia di Latina a Maenza; 1 in provincia di Rieti a Poggio Mirteto. Saranno invece 2 le località dove è possibile contattare i singoli volontari tramite il passaparola: Fumone (FR) e Piedimonte San Germano (FR).

Per trovare il volontario più vicino oppure scoprire dove allestisce il banchetto, a fronte di una si può consultare la mappa a questo link cioccolario.org

Il cioccolato scelto è al latte o fondente, vegano e gluten free, con una filiera di lavorazione artigianale, etica e ecosostenibile.

“Un grazie enorme ai volontari laziali, con cui per il secondo anno torniamo nelle piazze e nelle parrocchie a suon di dolcezza, trasformando i valori ritiani in aiuto concreto per i più fragili – commenta Suor Maria Rosa Bernardinis, Presidente della Fondazione e Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia – . Quest’anno abbiamo fortemente voluto supportare le persone con disabilità intellettiva, tra cui l’autismo, per promuovere un’inclusione non retorica attraverso lo sport, che deve essere per tutti. Il vero problema sono i pregiudizi e l’incapacità di guardare oltre le etichette che persistono nella nostra società. Spesso, vediamo solo i loro limiti, senza considerarli come essere umani con la loro unicità e le loro potenzialità da rendere reali, offrendo loro le stesse opportunità dei loro coetanei, in modo che si sentano parte integrante e attiva della comunità”.

LO SPORT È DI TUTTI – I progetti testimoniano concretamente questo approccio, permettendo ai bambini e giovani adulti cui sono destinati di esprimersi, integrarsi e sviluppare nuove abilità, in contesti economici spesso difficili. A Ravenna, presso il Villaggio Lakota di Ammonite, l’ippoterapia ha aiutato Elena, 16 anni, a superare la paura degli animali, e Filippo,14 anni, a sviluppare consapevolezza e autocontrollo.

In realtà, il progetto si distingue dall’ippoterapia tradizionale, definendosi come equitazione integrata, in quanto non prevede la presenza di psicologi, fisioterapisti e medici, ma si basa unicamente sulla competenza dell’istruttrice, che unisce la conoscenza della disabilità alla profonda esperienza del cavallo.

A Napoli, nel quartiere di Soccavo, presso la realtà unica dell’Accademia del Remo, una pratica ludico-sportiva come il canottaggio diventa, con un approccio medico-scientifico, una vera terapia e uno sport praticato a livello agonistico. Tanto da permettere a qualcuno, come Lorenzo, 30 anni, un “salto quantico” nel suo sviluppo personale.

I fondi raccolti dalla Fondazione mirano a sostenere i costi delle lezioni e del tondino –  la struttura coperta sotto cui svolgerle in caso di freddo e pioggia – per l’ippoterapia, per un contributo triennale di oltre 139mila euro; ai ragazzi del canottaggio si vuole invece destinare un van, per favorire i loro spostamenti in caso di allenamenti e trasferte per le gare, oltre a sostenere i costi dei collaboratori, per un totale di 31mila euro.

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