Roma, 24 ottobre 2024 – Un cavallo con la lingua penzoloni agita la testa in modo convulso e sconnesso, un altro costretto a procedere stremato in mezzo al traffico della Capitale, fa schiuma dalla bocca. Il tutto sotto lo sguardo attonito dei passanti e degli stessi turisti, i primi clienti, ovviamente, delle tradizionali carrozzelle romane.
Il video shock pubblicato questa mattina sui social da una nota associazione antispecista che opera a livello nazionale, AnimaLiberAction è destinato a far discutere e a riaprire inevitabilmente il dibattito sulle botticelle nella Città Eterna. Non solo per gli evidenti prolungati maltrattamenti subiti dagli animali, ma altresì per una serie di violazioni – che in molti casi configurano vari tipi di reato: dalle infrazioni al codice della strada, alle ingenti somme riscosse a nero dai vetturini, alle manovre spericolate effettuate nel traffico.
“Mesi di appostamenti senza poter intervenire…beh, sì – ammette Gianluca Bisogno, presidente di AnimaLiberAction – è stata dura. Dovevamo però documentare tutto. Era fondamentale arrivare fino in fondo”. Ma non era stato detto – si chiederanno in molti di fronte alle immagini dolorose e inequivocabili che stanno già facendo il giro del web – che le botticelle sarebbero sparite sotto i cieli di Roma sostituite dai tanti richot e vetture elettriche che già da tempo animano le vie del centro storico?
Troppo bello per essere vero. In tanti ci avevamo creduto quando l’estate scorsa la notizia di una mozione presentata dalla consigliera di FdI Rachele Mussolini e votata all’unanimità aveva fatto sperare nella totale abolizione di questa ormai desueta usanza. Purtroppo le cose sono andate diversamente. La mozione è rimasta una mozione. E – in attesa che la proposta di convenzione con i vetturini venga accolta – le carrozzelle continuano a circolare.
“Il codice della strada consente ancora la circolazione di mezzi di trasporto a trazione animale – spiega Patrizia Prestipino deputata della Repubblica Italiana e garante per i diritti degli animali presso la giunta capitolina - , quindi il primo passo sarebbe abolire intanto questo articolo. Anche perché – aggiunge la deputata – le condizioni della città non sono più le stesse di cinquant’anni fa. Le strade di Roma sono diventate un inferno per gli animali. E da tradizione a barbarie, il passo è breve”, denuncia la Prestipino.
Certo, qualche passo avanti nel frattempo è stato fatto. Delle 60 botticelle originarie, oggi ne restano 16. In tanti hanno già rinunciato accettando la conversione delle licenze per taxi o altre vetture elettriche. Le resistenze però sono ancora molte e anche sul piano politico ci sarà molto da lavorare in quanto c’è chi si ostina a prendere le parti dei vetturini, una vera e propria lobby difficile da sradicare.
“Restiamo ottimisti – precisa Patrizia Prestipino. Se non siamo ancora riusciti a neutralizzarli sul piano legislativo, lo faremo per vie dirette imponendo ad esempio l’uso del pos per contabilizzare le entrate e l’osservanza delle regole . Poiché la legge è, deve essere uguale per tutti”
“I cavalli non sono un mezzo di trasporto – sottolinea Bisogno –. I compromessi della politica per noi stanno a zero. Abbiamo lavorato sodo e continueremo a farlo perché tutte queste violazioni vengano pesantemente sanzionate”.
“Chiediamo che la pratica delle botticelle venga riconvertita in un lavoro etico, la capitale non può continuare ad accettare che questa consuetudine imbratti l’etica e la morale di Roma e dei romani – sottolinea Fabiana Giudizioso segretario di AnimaLiberAction -. È necessario dare un segnale forte contro un’usanza vergognosa che più volte si è tentato di eradicare ma invano. Chiediamo con decisione che i cavalli smettano di essere maltrattati e sfruttati.
“Del resto – come afferma l’etologo dott. Francesco De Giorgio – non sono solo le sofferenze evidenti a dover essere prese in considerazione. C’è tutta una serie di disagi – non ultimo il malessere cosiddetto ‘sociale’, che portano allo sviluppo di comportamenti anomali e patologie invisibili in questi animali.
“Quale immagine indecorosa avrà la capitale anche in vista del prossimo Giubileo? Ci auspichiamo che con l’aiuto e il supporto del comune di Roma, questa assurda tradizione possa tramutarsi in una opportunità di cambiamento etico e sostenibile, magari sostituendo le ultime carrozze rimaste in circolazione con quelle elettriche. Abbiamo la reale occasione di essere d’esempio per tante altre città nel mondo che ancora prevedono l’utilizzo di carrozze trainate da cavalli”, conclude il presidente Gianluca Bisogno.
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