“Il primo essere umano ha ricevuto un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”. Questo l’annuncio fatto dal magnate Elon Musk con post pubblicato su X.
La start-up di neurotecnologie Neurolink, co-fondata da Musk nel 2016, ha impiantato il primo microchip cerebrale in un essere umano domenica scorsa. Gli ultimi esperimenti presentati dall’azienda risalgono al 2021 quando un macaco grazie al chip Neuralink è stata in grado di giocare da sola a un videogame senza l’uso del controller. Esperimenti che, tra l’altro, si sono attirati le ire e le proteste di non pochi attivisti animalisti. Secondo quanto riportato, a maggio scorso la Food and Drug Administration (FDA) aveva dato il via libera a condurre i primi test su esseri umani alla società di Musk e a fine anno hanno fatto una scrematura dei primi volontari a testare il chip.
Cosa dovrebbe fare il chip della Neurolink
Cosa dovrebbe fare il chip Neurolink? E’ la domanda che ci stiamo ponendo in tanti. L’impianto sarebbe in grado di potenziare le capacità umane attraverso una comunicazione diretta tra cervello e computer, consentendo quindi alle persone di utilizzare uno smartphone, e altre tecnologie, attraverso l’attività cerebrale. Ma non solo: il chip sarebbe in grado di curare disturbi neurologici e chi ha subito lesioni traumatiche. I primi destinatari di questa tecnologia “saranno quelli che hanno perso l’uso degli arti”, ha spiegato Musk in un altro post sottolineando che il chip “consente il controllo del telefono o del computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi, semplicemente pensando”.
“Il primo prodotto di Neuralink si chiamerà Telepathy“, ha detto il patron di Tesla. E ci vorranno almeno 6 anni di test per vedere i primi risultati. (Fonte: agenzia DIRE)
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