Latina, 10 novembre 2023- “C’è ancora qualcuno che si sbarazza dei cuccioli gettandoli dal finestrino di una macchina in corsa, senza alcuna pietà, senza cuore e senza cervello”. È accaduto domenica, attorno alle 9.30, nei pressi borgo Vodice, sulle sponde del fiume Sisto. A raccontarlo alle guardie eco zoofile e ittiche Fipsas è un agricoltore del posto che ha visto la scena.
“Ero sul trattore – racconta- mentre lavoravo la terra, quando da un’autovettura bianca ho visto volare qualcosa. Incuriosito mi sono avvicinato sulle sponde del fiume, ricoperto da un fitto canneto ed ho sentito miagolare. Ho avvertito subito le guardie zoofile che in poco tempo sono arrivate sul posto. Il recupero non è stato facile. Si sentiva miagolare, ma il gatto non si vedeva. Sono state sistemante delle ciotole di cibo e di acqua per “convincerlo” ad uscire, ma è stato tutto vano . Dopo quasi due ore di lavoro a causa delle fitte canne le guardie sono riuscite a raggiungerlo. Un piccolo gattino che, su per giù, poteva avere un paio di mesi di vita. Le guardie erano incredule”.
Portato e visitato immediatamente dal veterinario gli è stata riscontrata, tramite apposita lastra, la frattura della colonna vertebrale e della coda, evidentemente causate dal lancio dell’autovettura in corsa. Fratture che non lasciavano molte speranze. Il gattino adottato da Luca, una delle guardie, e chiamato “micetta” è morto il giorno seguente.
È bene ricordare, inoltre, che nella provincia di Latina, ci sono numerose associazioni che si prendono cura degli animali, li curano e cercano per loro una nuova casa. Bastano pochi minuti su Google, insomma, per scoprire a chi affidare il cucciolo o i cuccioli che, per i motivi più disparati, non siamo in grado di tenere con noi.
Gettarli da un’auto in corsa è a dir poco inaccettabile, crudele e si rischia la reclusione: Ai sensi dell’articolo 544 ter C.P “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”… La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.