Elisir e pozioni sono simboli che ricordano immediatamente l’impegno e gli sforzi compiuti in oltre 1000 anni da medici e alchimisti per riportare l’uomo allo stato di salute. Scritto a volte elisir, deriva dall’arabo aliksir che significa quintessenza o pietra filosofale. Con questo nome, infatti, gli alchimisti chiamavano un amuleto capace di tramutare i metalli in oro o di produrre l’elisir di lunga vita in grado di preservare l’uomo dalle malattie e dalla morte.
La definizione attuale è data dalla Farmacopea “liquidi idroalcolici, dolcificati, limpidi, destinati all’uso orale. Contengono sostanze aromatizzanti e, nel caso degli elisir medicati, anche principi attivi terapeutici. I solventi principali sono l’acqua e l’alcol etilico addizionati a volte di glicerolo, sorbitolo e sciroppo per migliorare il potere solvente e/ o come dolcificante. Vengono preparati per semplice soluzione o per miscela di vari ingredienti. In generale contengono il 20- 35% di alcol etilico e 30- 40% di saccarosio”. Sono adatti, quindi, per medicamenti che non potrebbero raggiungere una sufficiente concentrazione in un veicolo acquoso (oli essenziali, alcaloidi, glucosidi, balsamici).
Rispetto alle soluzioni acquose, gli elisir consentono un assorbimento dei medicamenti più pronto e completo. Gli estratti vegetali, generalmente presenti, possono essere aggiunti agli altri ingredienti sotto forma di tinture,estratti fluidi, estratti secchi oppure essere preparati direttamente per macerazione o percolazione nel veicolo idroalcolico prima di aggiungere lo sciroppo. Nella preparazione occorre ricordare i seguenti suggerimenti: 1) Innanzitutto si distinguono fra i vari componenti quelli più solubili in acqua e quelli più solubili nell’alcol o nei poli alcol, sciogliendo ciascun componente nel solvente elettivo. A questo punto si può unire la soluzione alcolica a quella acquosa, filtrando, se necessario, su carta.
2) Per evitare intorbidamento e precipitazione occorre scegliere una concentrazione alcolica finale più vicina possibile a quella delle tinture o degli estratti fluidi presenti nella formulazione. Quando ciò non è possibile si sciolgono le tinture, generalmente ad alta gradazione alcolica, nell’alcol e gli estratti fluidi, generalmente a basse gradazione, nella glicerina oppure direttamente in acqua o nel veicolo finito. Nel caso di piante ricche di Tannini (ad esempio, china) a meno che l’azione terapeutica non sia legata proprio alla loro presenza, è bene usare gli estratti detannizzati. I Tannini infatti con il tempo intorbidano la soluzione producendo flocculazione e deposito sulle pareti della bottiglia .La glicerina, il sorbitolo le lo sciroppo presenti, funzionano anche da stabilizzanti degli estratti vegetali, limitando in generale la formazione di precipitato.
3) L’aromatizzazione dell’elisir può essere fatta aggiungendo alcune gocce di oli essenziali, preventivamente sciolte nell’alcol oppure mediante sciroppi aromatizzati grazie al contenuto in alcol e polialcol non è necessario ricorrere all’uso di conservanti.
4) Qualora l’acqua venga riscaldata, per facilitare la solubilizzazione dei principi attivi, occorre raffreddare, prima di aggiungere l’alcol e le essenze. Per quello che riguarda le pozioni, vengono raggruppati, sotto questa denominazione, tutti i preparati in veicolo acquoso per uso orale, non riferibile ad una ben definita forma farmaceutica( quali infuso, decotto, sciroppo, elisir, sospensione, emulsione). Generalmente sono dolcificati con uno o più dei seguenti edulcoranti: saccarosio 5-20%, sciroppo semplice 10-25%, sciroppo di sorbitolo, glicerina, miele.
La concentrazione risultante di zucchero ,notevolmente inferiore a quella degli sciroppi, ha soltanto la funzione di migliorare le caratteristiche organolettiche ma non è sufficiente a impedire lo sviluppo batterico. Possono contenere non più del 5- 10% di alcol altrimenti si configurano più specificatamente come elisir. L’aromatizzazione può essere effettuata con estratti fluidi o tinture di droghe vegetali ( 2,5- 5%) con essenze (1-2 gocce per 100 ml) usando infusi o decotti di piante aromatiche ( ad esempio liquirizia e menta) oppure con sciroppi aromatizzati. La preparazione può essere effettuata a freddo o a caldo, rispettivamente in base alla maggiore o minore solubilità in acqua dei medicamenti. Gli estratti fluidi eventualmente usati dovrebbero essere del tipo per sciroppo, miscibili in acqua, senza intorpidamento. Come accennato, la conservabilità delle pozioni è breve. A temperatura ambiente non supera 3-5 giorni, in frigorifero viene estesa a non più di una settimana. Nella preparazione di pozioni occorre tener presente la seguente regola generale: la dissoluzione in acqua delle sostanze solide aumenta con l’aumentare della temperatura, quanto più la sostanza è suddivisa e quanto maggiore è l’intensità dell’agitazione.
* Fabio Reposi, consigliere delegato delle Farmacie comunali Fiumicino
06 6503 6138
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