Roma – E’ morto nella sua casa di Roma il regista e critico teatrale Maurizio Scaparro. Aveva 90 anni. Romano, classe 1932, Scaparro aveva iniziato la sua attività come critico teatrale per l”Avanti’ e poi, nel 1961, per la rivista ‘Teatro Nuovo’. E’ stato l’ultimo dei grandi protagonisti della scena teatrale italiana legata a Giorgio Strehler e alla nascita della moderna regia italiana. La camera ardente sarà allestita domenica 19 febbraio al Teatro Argentina. L’apertura al pubblico è prevista dalle ore 9.00 alle 14.00, con accesso libero.
Scaparro è stato direttore artistico di diversi teatri, tra i quali lo Stabile di Bologna, quello di Bolzano, il Teatro di Roma e l’Eliseo, sempre a Roma. Come regista ha debuttato nel 1965 al Festival dei Due Mondi di Spoleto con ‘La Venexiana’. Inoltre è stato anche direttore del Festival Internazionale di Teatro dal 1979 al 1983 nell’ambito della Biennale di Venezia. Nel 1987, su proposta di Bettino Craxi, venne incluso tra i componenti dell’Assemblea nazionale del Psi.
“Il Teatro di Roma accoglie con affetto e commozione l’indimenticabile protagonista della scena, scomparso oggi all’età di 90 anni, offrendo al suo pubblico e a tutti i cittadini l’occasione di tributare un ultimo saluto all’uomo e all’artista straordinario per umanità, sensibilità e creatività, capace di coltivare ironia e arte”, si legge in una nota del Teatro di Roma.
“Regista e organizzatore teatrale, Maurizio Scaparro ha intrecciato la sua lunga carriera con la storia del teatro contemporaneo, segnandone gli orizzonti culturali attraverso la sua inesauribile progettualità e le sue prolifiche regie teatrali, liriche e cinematografiche”, prosegue la nota.
“La sua esperienza al Teatro di Roma lo rende protagonista come direttore dal 1983 al 1990, un lungo viaggio artistico e creativo alla guida dello Stabile della città inaugurando un programma triennale dedicato all’Europa, all’Italia e a Roma e proseguendo con un approfondimento della regia moderna e del linguaggio teatrale di quegli anni. Il Teatro di Roma ricorda il lavoro, le opere e l’utopia teatrale con cui ha sempre coltivato il coraggio intellettuale di aprire al palcoscenico le grandi idee sulla condizione umana, per esaltarne i sentimenti, la vivacità e il lato più tenero della vita”, conclude la nota.
L’Agis esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Scaparro. “Con Maurizio Scaparro scompare uno dei più grandi registi italiani. Un uomo di cultura aperto e visionario, europeo ma come era solito ricordare, profondamente mediterraneo. Un intellettuale eclettico, lungimirante, con una visione straordinaria delle politiche culturali. Curatore infaticabile, attento alle nuove tendenze e manager innovatore nelle diverse esperienze di cui è stato protagonista. Troppe per essere ricordate tutte: dalle numerose regie liriche al Carnevale del Teatro, dalla direzione dei festival di teatro della Biennale di Venezia alle sue raffinate produzioni cinematografiche, dalle riletture dei grandi classici alle grandi feste popolari in cui ha sempre saputo bilanciare tradizione e innovazione. Ma con Maurizio perdo anche un amico carissimo, dolce, affettuoso, arguto e sempre presente. Una persona luminosa e un’anima nobile. Che non dimenticheremo” le parole del presidente Agis, Francesco Giambrone.
“Profondo cordoglio per la scomparsa del grande regista teatrale Maurizio Scaparro” esprime la Biennale di Venezia. “Fra i Maestri della regia del secondo novecento, ma insieme visionario organizzatore di eventi che hanno rappresentato un indimenticabile capitolo della storia della Biennale di Venezia”.
“E’ con la sua prima direzione della Biennale Teatro tra il 1979 e l’82 che Maurizio Scaparro re-inventa il Carnevale del Teatro – si legge nella nota della Biennale – invadendo campi e campielli di Venezia e legando, da allora, indissolubilmente, il suo nome a quell’esperienza. Anche nella sua seconda direzione, dal 2006 al 2009, Scaparro replica la magia di un Carnevale che ha saputo rendere unico e irripetibile. Proprio lo scorso anno la Biennale aveva omaggiato i 90 anni di Maurizio Scaparro con la mostra ‘Il Carnevale squarcia la nebbia’ – fotografie, video, manifesti, documenti, oggetti e articoli d’epoca, provenienti dall’Archivio Storico – e con una giornata di testimonianze sulla sua opera”.
Autore di spettacoli che sono rimasti celebri nell’ambito della sua ricca produzione, dal Don Chisciotte con Pino Micol a Memorie di Adriano con Giorgio Albertazzi, così Maurizio Scaparro viene ricordato da Roberto Cicutto, presidente della Biennale: “Agli inizi della mia carriera di produttore, ho seguito la realizzazione della versione televisiva e cinematografica del Don Chisciotte di Maurizio Scaparro. Un’esperienza che oltre ad essere anticipatrice della multimedialità, mi ha insegnato come il rispetto umano per i collaboratori e per gli artisti fosse per lui un elemento essenziale del processo creativo. Gliene sarò sempre grato”. Il presidente, il direttore generale, i direttori del Settore Teatro, il Consiglio d’Amministrazione a nome della Biennale tutta esprimono il loro più profondo cordoglio e si uniscono al dolore alla famiglia. (fonte Adnkrnonos)