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Tutela del lupo, la Guardia Nazionale Ambientale: “Troppe falsità e luoghi comuni sulla specie”

Tutela del lupo, la Guardia Nazionale Ambientale: “Troppe falsità e luoghi comuni sulla specie”

Roma – “E’ vero che la ricolonizzazione delle aree rurali da parte del lupo potrebbe costituire un problema per allevatori e cacciatori, ma siamo fortemente contrari alla concessione da parte dell’ Ue e di conseguenza del Parlamento italiano di deroghe alle norme che proteggono la specie per la sua conservazione nel lungo periodo. La popolazione nazionale del lupo inizia a dare segnali di ripresa, ma mancano dati a sufficienza per dire che la condizione è favorevole. Solo di recente, infatti, è stato confermato che sulle Alpi il lupo non è ancora fuori pericolo. Inoltre, concedere alle Regioni la possibilità di abbattere i lupi con l’unico scopo di assecondare alcune richieste non solo è inaccettabile dal punto di vista della conservazione della specie, ma è anche pericoloso per l’economia dei cacciatori e per la lotta di contrasto al bracconaggio”. E’ il commento del Presidente della Guardia Nazionale Ambientale, prof. Alberto Raggi sulle normative nazionali ed europee che permettono di abbattere i lupi, declassandolo e privandolo dello status di specie particolarmente protetta.

”Alcuni studi – fa presente il Presidente della Gna – hanno confermato che uccidere degli esemplari fa perdere ai sopravvissuti, rimasti senza branco, la capacità di predare in gruppo la fauna selvatica, specialmente il cinghiale, con conseguente rischio di aumento degli attacchi alla fauna domestica e alle persone”. Secondo la Guardia Nazionale Ambientale il primo passo da compiere è sul piano dell’informazione. “Girano ancora tante falsità e tanti luoghi comuni sulla specie. Oltre alla lotta al bracconaggio è necessario un rafforzamento delle iniziative di comunicazione”. Dal punto di vista pratico, bisogna puntare su di un mix di metodi di coesistenza col lupo. Tra questi vi sono la sorveglianza dei pascoli, la presenza di buoni cani da guardia, il posizionamento di recinzioni fisse e mobili elettrificate.

”Nella maggior parte dei casi, la combinazione di questi strumenti – spiega il prof. Raggi – può ridurre notevolmente il rischio di un attacco da parte di lupi. Tuttavia, affinché risultino efficaci, è fondamentale che queste soluzioni siano attuate in modo tecnicamente corretto e ben gestite. Per non parlare poi dell’ importanza del lupo nella selezione dei cinghiali che oramai sono padroni anche delle città e recano danni gravissimi all’ ambiente e all’ essere umano, con incidenti mortali come spesso sta avvenendo anche nelle realtà urbane”.

(Il Faro online)
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