Nella Capitale e sul litorale romano sono sempre più gli avvistamenti del ragno violino. Per questo motivo la Asl Roma 3 ha diffuso un’informativa sull’animale e sui comportamenti da adottare in caso di puntura. Ecco il vademecum:
IL RAGNO VIOLINO
Il ragno violino è un aracnide appartenente alla famiglia delle Sicariidae, genere Loxosceles specie rufescens – di piccole dimensioni di colore bruno-giallastro. Il suo corpo raggiunge al massimo i 9 millimetri di lunghezza; tenendo in considerazione anche le lunghe zampe, le dimensioni massime di questo ragno si aggirano intorno ai 4-5 centimetri.
COME SI RICONOSCE?
Viste le dimensioni non eccessivamente elevate e il colore non certo appariscente, unitamente al comportamento schivo e prettamente notturno, il ragno violino passa spesso inosservato e difficilmente viene identificato ad una rapida occhiata. Tuttavia, è dotato di una peculiarità che ne permette facilmente la distinzione da altri tipi di ragni. Difatti, sul cefalotorace (la parte anteriore del corpo, dove sono situati anche gli occhi, per intenderci) esso presenta una macchia di colore scuro la cui forma ricorda proprio quella di un violino.
DOVE SI TROVA?
Noto anche come ragno eremita, è un animale notturno che di giorno rimane rintanato in anfratti e fessure e in casa o in edifici pubblici può trovare riparo dietro a mobili, battiscopa, all’interno delle crepe dei muri. Tra gli habitat dove vive il ragno violino ci sono anche solai, scantinati e bagni. Nella stagione più calda si può trovare anche negli spazi aperti in vicinanza delle abitazioni, come ad esempio nei giardini.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL MORSO DEL RAGNO VIOLINO?
Questo ragno ha un’indole NON aggressiva e, di fronte ad un essere umano, preferisce darsi alla fuga piuttosto di attaccare. Il morso di ragno violino, pertanto, non è così frequente, ma si verifica accidentalmente. Inizialmente la cute interessata dal morso non presenta alterazioni. Nelle ore successive può comparire una lesione arrossata con prurito, bruciore e formicolii che, nell’arco delle 48-72 ore successive, può ulcerarsi o infettarsi. Nei casi più gravi – fortunatamente non molto diffusi – si parla più propriamente di loxoscelismo, una sindrome che si manifesta a livello cutaneo e sistemico indotta proprio dal veleno del ragno. In questo caso, i primi sintomi (febbre, nausea, dolori muscolari e/o articolari, cefalea) del loxoscelismo possono comparire già dopo 10-20 minuti dall’avvenuto morso. Si possono manifestare in soggetti predisposti reazioni allergiche.
COSA FARE IN CASO DI PUNTURA DEL RAGNO VIOLINO?
• Allertare il numero di emergenza e il Centro Antiveleni, soprattutto se i sintomi locali nelle ore successive compaiono e si aggravano (Policlinico Agostino Gemelli – Tel. +39 06 3054.343; Istituto di Anestesiologia e Rianimazione La Sapienza Università di Roma – Tel. +39 06 490.663; Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Tel. +39 06 6859.2763); • Lavare abbondantemente con acqua e sapone, senza utilizzare disinfettanti aggressivi; • Comprimere l’area morsa e – se sono coinvolti degli arti – mantenerli sollevati; • Evitare di manipolare o incidere il sito in cui è presente il morso; • Prestare attenzione alla comparsa di sintomi di qualsiasi tipo, avendo cura di monitorare l’evoluzione della lesione cutanea.
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